La saga di Suikoden

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La saga di Suikoden

Messaggioda Tifa17 » lunedì 7 ottobre 2013, 17:03

L'avevo detto che lo aprivo, ed eccomi qui.

In quest'ultimo mese mi sono dedicata ai primi due capitoli di una famosa saga di JRPG targata Konami, Suikoden o Gensō Suikoden. Suikoden significa letteralmente "storia in riva all'acqua", mentre Gensō significa "fantasioso" o "fantasy". La trama prende ispirazione da uno dei quattro grandi libri della letteratura cinese, Shui-Hu-Chuan (che in giapponese si legge appunto "Suikoden"), in italiano intitolato "I briganti". In questo romanzo, ambientato nei primi anni del XII secolo, si racconta di come 108 uomini vennero ingiustamente allontanati dall'impero cinese, in cui regnava la corruzione, poiché ritenuti banditi o rivoltosi. Questi fuorilegge si ritrovarono quindi quasi casualmente in una fortezza posta sulle sponde di un lago, dove riuscirono a lanciare una controffensiva all'Impero e a mettere al trono un nuovo sovrano, diventando le "Stelle del Destino".
Raccontandovi questo, vi ho praticamente raccontato la storia del primo Suikoden. La trama infatti ripercorre quella del libro, e i personaggi sono molto fedeli alle loro controparti originali. Naturalmente, molti di questi aspetti vengono ripresi anche nei successivi Suikoden.

I capitoli della saga di Suikoden sono tutti ambientati nello stesso mondo e universo, ma in zone e in tempi differenti. I principali sono cinque, più un capitolo tattico che funge da sequel di Suikoden IV. Eccoli di seguito elencati:

    Suikoden IV: 160 anni prima di Suikoden.
    Arrivato sul mercato nel 2004 (in Europa nel 2005) per PlayStation 2.

    Suikoden Tactics: 153 anni prima di Suikoden.
    Arrivato sul mercato nel 2005 (in Europa nel 2006) per PlayStation 2.

    Suikoden V: 6 anni prima di Suikoden.
    Arrivato sul mercato nel 2006 (in Europa sempre nel 2006) per PlayStation 2.

    Suikoden:
    Arrivato sul mercato nel 1995 (in Europa nel 1997) per PlayStation, e non è mai stato tradotto in italiano.

    Suikoden II: 3 anni dopo Suikoden.
    Arrivato sul mercato nel 1998 (in Europa nel 2000) per PlayStation, ed è stato tradotto in italiano, nonostante purtroppo la traduzione è famosa per la sua bassissima qualità.

    Suikoden III: 18 anni dopo Suikoden.
    Arrivato sul mercato nel 2002 per PlayStation 2, non è mai stato rilasciato in Europa.

Io vi parlerò solamente dei primi due, avendo giocato, almeno per ora, solo quelli, ma alcuni degli aspetti che li caratterizzano sicuramente saranno presenti anche nei successivi.
Prima di tutto Suikoden e Suikoden II hanno una trama militare, basata su guerra, tradimenti, strategie di battaglia e via dicendo. Ad un certo punto, si potrà gestire un intero castello (che è enorme!), e ci saranno degli scontri dove si comanderanno interi eserciti.
Il protagonista, oltre a non avere un nome predefinito (nonostante nei manga la Konami ha rilasciato quello ufficiale), non parla. Come in Chrono Trigger e Chrono Cross, questo comporta una totale mancanza di caratterizzazione del personaggio, che però verrà maggiormente gestito dal giocatore. Grazie alla moltitudine di risposte opzionali infatti, moltissimi dialoghi e eventi possono cambiare drasticamente, finale e destino dei personaggi compreso.
E a proposito di personaggi, nel gioco se ne potranno reclutare ben 108, le 108 Stelle del Destino. Quasi tutti potranno essere utilizzati in battaglia, ma molti serviranno anche per i servizi del castello: uno aprirà l'Inn, l'altro un'armeria, l'altro ancora un ristorante, e uno installerà l'ascensore, uno creerà un bagno e via dicendo...
Il mondo è del tutto esplorabile, le barriere sono poche e man mano che il gioco va avanti le città potranno essere visitate in ogni momento. Ci sono tantissime missioni secondarie, minigiochi ed extra di ogni tipo, specialmente nel II, che non mancheranno di aumentare la longevità del gioco. Per la cronaca, il primo è abbastanza breve, mi è durato 30 ore, mentre il secondo ben 50.
Il battle system è classico, ma non c'è l'ATB e si utilizzano sei personaggi in battaglia. Si possono sfruttare delle mosse combinate, e utilizzare le magie grazie alle Rune, che sono anche particolarmente importanti nella storia. Ah, e quasi dimenticavo, ci sono anche dei particolari scontri singoli che sono totalmente differenti da quelli normali.
La colonna sonora è veramente più che discreta, e la grafica è 2D, ma è davvero il miglior 2D che abbia mai visto! Molto superiore anche a Chrono Trigger, che al tempo mi aveva già stupita, senza contare che nel II ci sono delle bellissime animazioni in stile anime giapponese.

Per concludere, due autentici gioiellini. Suikoden II ha una trama favolosa, piena di colpi di scena, mai banale e di altissimo livello, e va anche a migliorare in tutto e per tutto il gameplay del primo. Ciò non toglie che anche il primo Suikoden è bellissimo, e consiglio di giocarlo prima del II in modo da ottenere gli extra attraverso i salvataggi, e per capire meglio la trama e tutti i riferimenti del successivo (oltre al fatto che tornano alcuni pg, e ci si emoziona di più). Il gameplay è incredibilmente innovativo e pieno di chicche, senza contare che non stanca mai, davvero imperdibile anche sotto questo punto di vista, e i personaggi sono ottimamente caratterizzati e ti entrano nel cuore. Nonostante il numero per me sono stati gestiti decisamente meglio che in Chrono Cross (che ne aveva 43). E l'antagonista di Suikoden II dico solo che fa un baffo anche a Kefka, e regala uno dei combattimenti più epici della storia dei videogiochi.
Li consiglio veramente a tutti, perché sono davvero tra i migliori JRPG che ho giocato, e non vedo l'ora di provare anche gli altri! *_*

EDIT: ho dimeticato di dire un paio di cose su Suikoden II. Il castello è molto realistico, i personaggi si spostano e fanno cose diverse, si possono attivare delle scenette divertenti e tante altre cose. Inoltre, è possibile spostare gli NPC: sarà capitato a tutti di rimanere sbloccati perché questi si spostano nel punto sbagliato. Ebbene, in Suikoden II è possibile far sì che il personaggio li spinga via semplicemente correndoli contro.
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Re: La saga di Suikoden

Messaggioda mazz » lunedì 7 ottobre 2013, 17:11

Devo dire che mi attrai parecchio a questi giochi con questi topic. Quindi prima o poi li giocherò. Dimmi intanto un paio di cosette. Ci hai giocato in inglese o con la nuova patch dei sadnes ? Quale lingua consigli? E poi come consigli di giocarci, su play originale/emulatore/psp ?
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Re: La saga di Suikoden

Messaggioda Tifa17 » lunedì 7 ottobre 2013, 17:19

mazz ha scritto:Devo dire che mi attrai parecchio a questi giochi con questi topic. Quindi prima o poi li giocherò. Dimmi intanto un paio di cosette. Ci hai giocato in inglese o con la nuova patch dei sadnes ? Quale lingua consigli? E poi come consigli di giocarci, su play originale/emulatore/psp ?

Per me l'inglese è come l'italiano, e infatti ci ho giocato tranquillamente in inglese, in versione NTSC USA. Non sono una amante delle traduzioni amatoriali, anche se sono dei SadNES cITy, e la traduzione italiana ufficiale del II è assolutamente meglio evitarla: ci sono errori grammaticali, non tiene conto della punteggiatura, mancano parole nelle frasi, scambiano personaggi femminili con personaggi maschili, ecc...

Per quanto riguarda la piattaforma, non cambia nulla credo, l'importante è giocarci. Io non ho console modificate, quindi ho optato per l'emulatore.
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Re: La saga di Suikoden

Messaggioda mazz » lunedì 7 ottobre 2013, 17:57

Tranquilla, i giochi me li faccio anch'io tranquillamente in inglese :-) una volta mi avevano consigliato la patch di chrono cross visto il numero di battute in sLang che sarebbero potute risultare ostiche, per questo chiedevo. Allora lo giocherò sicuramente su PSP che è comodissima.
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Re: La saga di Suikoden

Messaggioda Tifa17 » lunedì 7 ottobre 2013, 19:09

Ah scusami, non ci ho pensato. Quello di Suikoden e Suikoden II è un inglese abbastanza semplice, quindi vai tranquillo ;) Chrono Cross è effettivamente più difficile a causa della slang, così come Grandia per lo stesso motivo, anche se a dirti la verità non ho mai capito perché lo slang è un ostacolo per molti. Per me l'inglese difficile è quello di Vagrant Story, dove spesso si usano parole poco note, ma lo slang per me non è mai stato un problema.
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Re: La saga di Suikoden

Messaggioda mazz » mercoledì 30 ottobre 2013, 17:28

Iniziato Suikoden I ! La grafica di Chrono Trigger mi piace di più però, direi che è più adatta a un JRPD. Può essere che cambierò idea tuttavia.
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Re: La saga di Suikoden

Messaggioda Tifa17 » mercoledì 30 ottobre 2013, 18:02

mazz ha scritto:La grafica di Chrono Trigger mi piace di più però, direi che è più adatta a un JRPD. Può essere che cambierò idea tuttavia.

Io parlavo più che altro della grafica di Suikoden II, che è veramente il top del 2D :sisi: Ci sono anche delle animazioni in stile anime troppo belle!
La grafica del primo è molto simile a quella di Chrono Trigger, più o meno stanno sullo stesso livello. Io però devo dire che ho preferito quella di Suikoden.

Sono davvero felice che hai iniziato il primo comunque! Se hai bisogno di qualcosa chiedi pure ;)

P.S. Ho modificato leggermente il post iniziale.
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Re: La saga di Suikoden

Messaggioda Tidusone84 » giovedì 31 ottobre 2013, 7:38

Wow, c'è una discreta mescolanza degli anni tra un titolo e l'altro. La trama resta comunque comprensibile o è un po' confusa?
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Re: La saga di Suikoden

Messaggioda Tifa17 » giovedì 31 ottobre 2013, 13:07

Tidusone84 ha scritto:La trama resta comunque comprensibile o è un po' confusa?

La trama è diversa in ogni capitolo, eccezion fatta per alcuni particolari che si ripetono (come il castello vicino a un lago, il protagonista che entra in possesso di una delle Vere Rune, il tradimento di un amico, ecc.), e ogni capitolo è ambientato sempre in diverse aree del mondo. Quindi non pensare che la trama è la stessa per tutti e cinque i capitoli, assolutamente no. Ogni capitolo narra di una diversa guerra, e in ogni capitolo ci si focalizza su diverse Rune che fanno parte delle 27 Vere Rune, che è un altro aspetto su cui si basano le storie di Suikoden. L'unica cosa che troverai nei capitolo successivi sono dei riferimenti (a volte tanti, a volte pochi) ai precedenti, e nei precedenti magari sentirai parlare di quello che accadrà nei successivi, per motivi temporali: ad esempio nel II ci sono riferimenti a ciò che accadrà nel V, poiché le vicende narrate nel V sono accadute prima. Ma non è necessario conoscerli questi riferimenti. L'unico capitolo collegato ad un altro è il Tactics, che è un sequel del IV e approfondisce la storia di quest'ultimo.

Diciamo che quelli che consiglio di giocare in ordine tra di loro sono i primi tre (in particolare i primi due), ma non per la storia, per i personaggi. Uno degli aspetti più belli di Suikoden infatti è il vedere personaggi conosciuti assumere ruoli diversi, crescere, oppure scoprire la loro storia passata. In Suikoden II ad esempio tornano una buona metà dei personaggi del primo, e se li conosci già te lo godi decisamente di più, anche perché alcuni personaggi che nel primo sono secondari nel secondo diventano principali, o addirittura nemici. Inoltre visiterai una città del primo capitolo, e ci sono un sacco di riferimenti a Suikoden I. Nel terzo i personaggi che ritornano sono meno, ma ce ne sono un bel po' anche lì, sia del primo che del secondo, non solo perché il tempo che passa tra un capitolo e l'altro non è tantissimo (una persona può benissimo vivere tutti quegli anni), ma anche perché le tre aree in cui i giochi si svolgono sono vicine tra loro. Nel quarto invece tornano pochissimi personaggi conosciuti, e vorrei ben vedere, è ambientato più di un secolo prima delle altre storie. E mi dirai: come fanno a tornare quei due o tre? C'è un motivo, ovviamente. Del V so ancora troppo poco, ma nonostante sono sicura che alcuni personaggi tornano, il regno in cui si svolge la trama è lontano da quelli dei primi capitoli, quindi dovrebbero essere pochi. Ma non ne sono sicura, aspetto di giocarlo.
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Re: La saga di Suikoden

Messaggioda mazz » domenica 3 novembre 2013, 14:33

Spettacolare. Un grande grazie a Tifa che mi ha fatto conoscere il titolo. Devo dire che all'inizio il gameplay mi convinceva poco, ma arrivati a un certo punto ti prende completamente.
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Re: La saga di Suikoden

Messaggioda Tifa17 » domenica 3 novembre 2013, 18:17

mazz ha scritto:Spettacolare. Un grande grazie a Tifa che mi ha fatto conoscere il titolo. Devo dire che all'inizio il gameplay mi convinceva poco, ma arrivati a un certo punto ti prende completamente.

Suikoden ha uno dei gameplay più rilassanti, divertenti e variegati che io abbia mai avuto modo di provare. E non c'è di che, ma aspetta di arrivare al secondo, a quel punto sì che mi ringrazierai :asd:

Comunque ho finito oggi pomeriggio Suikoden IV, il capitolo più criticato di questa saga. Molti fans lo ritengono un pessimo gioco oltre che un pessimo Suikoden, e nelle recensioni il voto massimo che ha ricevuto è un 7. E mi tocca dire che purtroppo sono d'accordo, in parte.
Sia chiaro, non è un pessimo gioco. E' un pessimo Suikoden sotto molti aspetti, su questo non c'è dubbio, ma un pessimo gioco proprio no. E' un jrpg scarso, ma tutto sommato piacevole, che non brilla in nessun campo, che parte bene ma che finisce spesso per fare degli scivoloni, e che propone delle novità che non sviluppa adeguatamente, a partire da quella più importante, e cioè gli spostamenti in nave.
Suikoden IV infatti è ambientato in un arcipelago composto da tante piccole isole, e fin dalle prime ore di gioco ci verrà data la possibilità di comandare una nave per spostarci. Tutto bello, se non fosse per come sono state impostate le navigazioni: scontri casuali frequentissimi, distanza tra un'isola e l'altra elevata, comandi della nave scomodi, sbarco solo al porto. Per chi si stesse chiedendo perché critico il fatto che si sbarca solo nei porti, ecco la risposta: una barriera invisibile circonda tutte le isole, e se non vi dirigerete dritti al porto la nave verrà respinta e virerà da sola, e cretemi se vi dico che non è piacevole. In poche parole, io per andare da un'isola all'altra ci impiegavo mezz'ora, e non scherzo. Sia benedetta Viki e il suo teletrasporto.
Altro aspetto non propriamente eccelso di questo Suikoden è la trama. Trama che inizialmente riesce a tener vivo l'interesse del giocatore e si segue volentieri, per poi precipitare completamente e riprendersi a singhiozzo verso la fine. In questo capitolo ci sono pochi colpi di scena, pochi personaggi interessanti, che purtroppo ricevono un pessimo trattamento (Troy in primis), il ritmo della narrazione scompare pian piano (giuro che delle volte più che la trama principale mi sembrava di stare facendo ancora le missioni secondarie), lo sviluppo delle vicende è alquanto discutibile (molto spesso i nemici fanno dei grandiosi passi falsi), senza contare che una bella fetta della storia viene lasciata in sospeso (Suikoden Tactics come si dice in giro va giocato per apprezzare maggiormente questo capitolo), e più di ogni altra cosa l'aspetto militare è completamente assente :!: Già, un Suikoden senza strategia e guerre. Sia chiaro, ci sono gli scontri navali, ma si comandano un massimo di tre navi contro altre tre navi (chiamatela guerra... forse giusto l'ultimo scontro lo è), e la stratega Elenor Silverberg fa solo presenza, e non scherzo con quest'ultima affermazione. Più di una volta ho avuto la sensazione che gli sviluppatori non sono stati in grado di discutere e mettere in atto strategie di guerra, e quindi si sono limitati a farle dire:"Dobbiamo far sì che le altre isole ci appoggino, quindi andiamo a parlare con i leader", "Ho trovato una strategia, attacchiamo!", "Adesso non è il momento, fate attenzione". Addirittura questa arriva a chiedere al protagonista cosa fare, ma non dovrebbe essere il suo lavoro? :eh:
E infine, c'è da dire che alcuni aspetti tecnici sono inferiori ai precedenti, o almeno a quelli di Suikoden II. A parte la durata di appena 30 ore, e il battle system che porta ben poche novità e che riduce i personaggi utilizzabili da sei a quattro, ci sono anche i dialoghi e le scene opzionali che si sono ridotte a dismisura, gli NPC non cambiano quasi mai ciò che dicono, e la base (headquarters, chiamatela come volete) è decisamente più statica. Il fatto che non si amplia con il passare del tempo è assolutamente realistico, dopotutto si tratta di una nave e non di un castello, ma in Suikoden II c'era vita: centinaia di persone che lavoravano, le guardie, gli NPC e i personaggi giocabili si spostavano di continuo, ogni tanto potevi assistere anche a degli spettacoli di musica, ballo ecc... Qui nulla.
Ma ora passiamo agli aspetti positivi. Prima di tutto l'ambientazione marinara, nonostante presenta città abbastanza simili tra loro, ha una gran bella atmosfera. La Vera Runa su cui ci focalizza, la Runa del Castigo, è una delle più interessanti, e il reclutamento dei 108 personaggi è sempre piacevole. Inoltre ho apprezzato gli scontri navali, il sonoro l'ho trovato decisamente più che discreto, e come ogni Suikoden sono presenti molte chicche, minigiochi, missioni secondarie, e anche il battle system alla fin fine è il classico.

E questo è tutto. Stasera passerò a Suikoden V, che a detta di molti è un capolavoro, ma non mi faccio aspettative, come dopotutto non me ne sono fatta con il IV ù.ù
E che invece mi sto facendo con il III.
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Re: La saga di Suikoden

Messaggioda mazz » giovedì 14 novembre 2013, 22:54

Finito Suikoden I !..... Mi è durato una ventina di ore..... Però per ora il due non lo comincio se no la.guida di FFII non la finirò maiiiiiii
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Re: La saga di Suikoden

Messaggioda Tifa17 » giovedì 21 novembre 2013, 12:21

Che la nostra clemenza, profonda come il Feitas, e autorità, potente come il Sole, sia rivelata al mondo intero!
Ebbene sì, io invece l'altro ieri ho finito Suikoden V, con la bellezza di 68 ore passate.

Bellissimo gioco, a partire dalla trama, e che trama! CHE TRAMA! Molti dicono che l'unico difetto che ha è di svolgersi molto lentamente, specialmente nelle prime dieci ore di gioco in cui praticamente vi verrà fatto un quadro completo e approfondito sul mondo in cui state per immergervi. Personalmente, più che un difetto l'ho trovato un gran pregio poiché la cura dei particolari e dei dettagli è maniacale, e il tutto si dimostra talmente interessante che la noia non mi ha nemmeno sfiorata. Poi beh, la storia sfoggia un intreccio politico/militare a dir poco perfetto, personaggi affiatati, riuscitissimi e ben caratterizzati, una stratega coi CONTROFIOCCHI, tanta profondità ed emotività, tanta coerenza e fedeltà con i precedenti capitoli (come tutti i capitoli di questa saga in realtà, impara Square Enix :asd:), e una delle ambientazioni più verosimili, belle e curate che abbia mai avuto modo di vedere.

Già, fatemi parlare del "queendom" di Falena. Non si tratta di un regno, bensì di un matriarcato, ed è l'area più vasta in assoluto che è stata centro delle vicende della serie di Suikoden, e anche la più orientaleggiante. E' possibile visitare un numero elevatissimo di luoghi, tutti diversi ed ENORMI, con la loro storia alle spalle e diversi modi di vivere. Tutto è strutturato alla perfezione, dal fiume Feitas, ai riti, le rune, la storia, le usanze, il rapporto con le altre nazioni. L'esplorazione è una goduria, inutile dirlo. Purtroppo però, mi tocca confermare ciò che si sente in giro, e cioè che gli ambienti immensi a volte risultano spogli e vuoti. Ad ogni modo tutto il resto rimane, e Falena è indimenticabile.

Passiamo invece al gameplay. Sostanzialmente si è tornati alle origini. Il battle system è classico, con tanto di sei personaggi giocabili, ma sono state aggiunte un bel po' di novità. Stessa cosa si può dire delle major battle e delle sfide uno contro uno, che risultano molto più belle a vedersi e molto più impegnative. Il livello di difficoltà comunque rimane molto basso come in tutti i capitoli della saga.
Poi che dire, ci sono tantissimi dialoghi opzionali che possono anche cambiare gli eventi, un sacco di chicche, minigiochi, e i soliti 108 personaggi da reclutare. Il castello non presenta grandi novità, ed più statico rispetto a quello Suikoden II, nonostante si sviluppa, ma sempre bellissimo da gestire. Diciamo che si è fatto un passo avanti in certi aspetti, e per il resto si è rimasti al classico, e per me è ben più che positivo visto che il gameplay dei Suikoden lo amo follemente.

Per quanto riguarda la grafica, Suikoden V ha fatto un passo indietro rispetto al IV. Non sono un'esperta quindi mi baso su quello che ho più che altro letto in giro, l'unica cosa che posso confermare come dicevo prima è che gli ambienti immensi delle volte sembrano vuoti e spogli. Comunque sia l'ho trovato piacevole a vedersi, e ho adorato la scelta che hanno fatto con la telecamera, donandogli un'aria meravigliosamente old style. I filmati inoltre erano un piacere per gli occhi, sarà anche che amo follemente il character design e i personaggi mi hanno colpita molto in fatto di espressività. E poi dai, è stato fatto nel giro di un anno con tre euro in croce, cosa si vuole di più :asd:
Il doppiaggio invece rispetto al precedente capitolo ha fatto passi da gigante. Non ne ho parlato, ma in Suikoden IV certe volte lasciava a desiderare, seppur non era assolutamente terra terra. Suikoden V invece ha uno dei migliori doppiaggi che ho sentito in un gioco PS2.
La traduzione purtroppo è molto poco curata in qualsiasi Suikoden. Parliamoci chiaro, la traduzione italiana del II è obrobriosa, quella inglese del II è poco curata come lo sono quelle del IV e V italiano. E per poco curata intendo ad esempio sviste, parole lasciate indietro, poca fedeltà con il doppiaggio, aggettivi scritti al maschile invece che al femminile, e una volta mi è capitata una frase completamente in inglese lol Vorrei specificare comunque che sia Suikoden IV che Suikoden V vi danno la possibilità di scegliere tra cinque lingue diverse (non so com'è la traduzione nelle altre lingue però), e anche se giocare in modalità PAL o NTSC.
Per finire c'è la colonna sonora, che per me è la più bella in assoluto di tutti i Suikoden.

Inutile dirvi quanto ho amato questo gioco, è fantastico, assolutamente fantastico. Un Signor JRPG e un Signor Suikoden.
Ora devo solo trovare il modo di giocare il III :sisi:
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Re: La saga di Suikoden

Messaggioda mazz » giovedì 21 novembre 2013, 15:25

Che bello.leggere i tuoi papiri !
Il basso livello di difficoltà è un grave difetto secondo me, potevano almeno mettere la scelta.
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Re: La saga di Suikoden

Messaggioda Tifa17 » domenica 24 novembre 2013, 12:22

mazz ha scritto:Il basso livello di difficoltà è un grave difetto secondo me, potevano almeno mettere la scelta.

"Grave difetto", che esagerazione. Quasi tutti i JRPG hanno un basso livello di difficoltà, chi più e chi meno, e il motivo è semplice: alla fine difficoltà significa semplicemente livellare, almeno nella maggior parte dei giochi di questo genere, e davvero poca gente si diverte a girare in tondo e cliccare X spasmodicamente per ore intere. Poi ci sono altri JRPG, come Final Fantasy XIII, che hanno deciso di intraprendere la via "difficoltà un po' più elevata e quindi un minimo di strategia" bloccandoti il grinding e dotando i boss dell'abilità sentenza, oppure, come in The Legend of Dragoon, facendoti salire di livello praticamente solo sconfiggendo i boss, limitandoti l'inventario, e rendendo improponibile la quantità di incontri casuali, con il solo risultato di diventare giochi frustranti. Richiedere vera difficoltà nei JRPG è davvero poco saggio.

Poi c'è anche da discutere il fatto che i Suikoden hanno almeno una settantina di personaggi giocabili, in certi casi richiesti. Quindi hanno adottato una formula simile a quella di altri JRPG: invece di far salire di livello tutti i personaggi con il leader, hanno fatto in modo che i mostri del dungeon dopo pochi incontri ti portano automaticamente al livello adatto per superare quello stesso dungeon, per poi darti una quantità di EXP talmente bassa da non riuscire a potenziarti maggiormente. Molto simile è il perché dei sei personaggi giocabili, e non i tre/quattro soliti dei giochi di questo genere, e la quantità di denaro droppata dai nemici.

Senza dubbio la possibilità di scegliere il livello di difficoltà è una gran cosa, ma è più per i giochi moderni. Una volta le persone non erano così fissate con la difficoltà e i giapponesi l'hanno sempre odiata. E poi ripeto, nella maggior parte dei JRPG non ha davvero senso, devono essere strutturati in maniera tale da non risultare semplicemente "difettati" o "noiosi".
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